Eremo di San Trano

Cronologia: 1227

L'eremo di francescana semplicità, si trova su un suggestivo piano granitico da cui si gode un sorprendente panorama che nelle giornate più terse permette alla vista di arrivare fino alle coste della Corsica.

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Capanna delle Riunioni

Cronologia: età del Bronzo Finale.

L’edificio si trova all’interno del complesso nuragico di Monte Casteddu e per la struttura induce a pensare che si trattasse di un luogo deputato alle adunanze dei maggiorenti del villaggio. Tra gli elementi specifici troviamo, al suo interno, il bancone-sedile con un posto a sedere distinto dagli altri, una sorta di piccolo trono, le vaschette utilizzate per i rituali e il grande focolare posto al centro dell’aula.

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Museo Agnana o Museo dello Stazzo

Fin dal settecento, i Corsi emigrarono in Gallura e contribuirono insieme ai pastori locali a disseminare il territorio di numerosi stazzi, tipici insediamenti rurali. Il termine "stazzo" deriva dal latino statio, stazione, luogo di sosta, rappresentativi di una particolare cultura di autosussistenza.

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Castello di Balaiana

Castello di Balaiana e chiesa di San Leonardo

La costruzione fortificata posta in cima al monte S. Leonardo, raggiungibile a piedi attraverso una scalinata tra le rocce granitiche che permette di superare il dislivello di circa 100 metri dal piano stradale, viene identificata con il castellu de Balaianu per il possesso del quale, come risulta dall’importante registro patrimoniale noto come condaghe di S. Maria di Bonarcado, era sorta una controversia tra il re di Gallura Costantino e i figli del suo predecessore Comita Spanu. Anche per risolvere tale disputa i quattro giudici sardi si riunirono nel 1146 nel regno di Arborea, alla presenza dell’arcivescovo di Pisa Villano, inviato in Sardegna dal papa Eugenio III. Alcune caratteristiche costruttive, come il particolare incastro dei conci granitici angolari, hanno fatto pensare ad una datazione ancora più antica, da collocarsi nel corso dell’XI secolo. La vita del castello proseguì verosimilmente fino all’arrivo delle truppe aragonesi, nel corso delle operazioni compiute in Gallura nella prima metà del XV secolo.

Il mastio, realizzato con filari regolari di blocchi di granito di piccola pezzatura, disposti a doppio paramento, ha una pianta trapezoidale ed è suddiviso in tre ambienti, con un unico ingresso sul lato orientale; nel vano di accesso è ancora presente una vasca granitica per l’approvvigionamento idrico del complesso. L’edificio era collegato da un sentiero ad un secondo affioramento roccioso, posto poche decine di metri più a Nord, dove è tuttora presente la piccola chiesa dedicata a S. Leonardo, originariamente cappella del castello.

La chiesetta, ad una navata con abside orientata, ha l’ingresso sul fianco meridionale, volta a botte e tetto a due falde realizzato con scaglie granitiche. In facciata è visibile una finestra cruciforme, mentre nell’abside si apre una piccola apertura rettangolare. Considerata un rarissimo esempio di architettura romanica in Gallura, appare assimilabile ad alcune chiese della Corsica, suggerendo l’ipotesi che nella seconda metà del XII secolo la medesima équipe di costruttori di granito si spostasse tra i vari cantieri delle isole del mar Tirreno settentrionale che utilizzavano la pietra granitica.

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Chiesa di San Leonardo

Castello di Balaiana e chiesa di San Leonardo

La costruzione fortificata posta in cima al monte S. Leonardo, raggiungibile a piedi attraverso una scalinata tra le rocce granitiche che permette di superare il dislivello di circa 100 metri dal piano stradale, viene identificata con il castellu de Balaianu per il possesso del quale, come risulta dall’importante registro patrimoniale noto come condaghe di S. Maria di Bonarcado, era sorta una controversia tra il re di Gallura Costantino e i figli del suo predecessore Comita Spanu. Anche per risolvere tale disputa i quattro giudici sardi si riunirono nel 1146 nel regno di Arborea, alla presenza dell’arcivescovo di Pisa Villano, inviato in Sardegna dal papa Eugenio III. Alcune caratteristiche costruttive, come il particolare incastro dei conci granitici angolari, hanno fatto pensare ad una datazione ancora più antica, da collocarsi nel corso dell’XI secolo. La vita del castello proseguì verosimilmente fino all’arrivo delle truppe aragonesi, nel corso delle operazioni compiute in Gallura nella prima metà del XV secolo.

Il mastio, realizzato con filari regolari di blocchi di granito di piccola pezzatura, disposti a doppio paramento, ha una pianta trapezoidale ed è suddiviso in tre ambienti, con un unico ingresso sul lato orientale; nel vano di accesso è ancora presente una vasca granitica per l’approvvigionamento idrico del complesso. L’edificio era collegato da un sentiero ad un secondo affioramento roccioso, posto poche decine di metri più a Nord, dove è tuttora presente la piccola chiesa dedicata a S. Leonardo, originariamente cappella del castello.

La chiesetta, ad una navata con abside orientata, ha l’ingresso sul fianco meridionale, volta a botte e tetto a due falde realizzato con scaglie granitiche. In facciata è visibile una finestra cruciforme, mentre nell’abside si apre una piccola apertura rettangolare. Considerata un rarissimo esempio di architettura romanica in Gallura, appare assimilabile ad alcune chiese della Corsica, suggerendo l’ipotesi che nella seconda metà del XII secolo la medesima équipe di costruttori di granito si spostasse tra i vari cantieri delle isole del mar Tirreno settentrionale che utilizzavano la pietra granitica.

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Palazzo di Baldu

Palazzo di Baldu e chiesa di S. Stefano

Recenti scavi archeologici in località Santu Stevanu hanno riportato alla luce i resti di un abitato medievale, la Villa de Sent Steva, citata nei documenti fino alla metà del XIV secolo.

L’indagine ha permesso di riconoscere un complesso edilizio, costituito da circa venti ambienti posti attorno ad un ampio cortile pentagonale, all’angolo sud-est del quale è una costruzione a pianta quadrilatera, nota come Lu palazzu di Baldu, articolata originariamente secondo tre piani e un terrazzo (per circa 10 metri di altezza complessiva), dotata di una scalinata esterna per l’accesso al piano nobile e di un basamento a scarpa.

All’interno degli edifici del villaggio si sono riconosciuti piani pavimentali realizzati con argilla battuta, ma anche mediante una sistemazione di pietre e frammenti di tegole e mattoni. È caratteristico, inoltre, l’adattamento della tessitura muraria alle rocce granitiche emergenti, in qualche caso modificate per rispettare il filo delle murature. Imponenti rocce granitiche dotate di ampie cavità proteggono il lato ovest del complesso.

Nelle costruzioni riportate in luce è possibile riconoscere abitazioni, ma anche magazzini, cucine, stalle, botteghe e impianti artigianali. L’insediamento riceveva merci da diverse aree del Mediterraneo: lo testimoniano gli oggetti di ceramica e di vetro qui ritrovati, importati, tra il XII e il XV secolo, dalla Toscana, dalla Liguria, ma anche dalla Spagna, dall’Africa settentrionale e dal Medio Oriente.

Apparteneva al complesso anche la chiesetta di S. Stefano, oggi visibile secondo le forme caratteristiche delle chiese campestri della Gallura dei secoli XVII e XVIII. È costituita da un'aula orientata, priva di abside, con copertura a doppio spiovente. L’altare in muratura ospita la statua in marmo del santo, accompagnata dall’epigrafe S. STEFANVS PHROTVS MARTIR.

L’insediamento si configura nel suo insieme come un importante centro per l’amministrazione del territorio: per questo si è ipotizzato che esso rappresentasse una delle sedi istituzionali del Giudicato di Gallura, o la residenza di uno degli altri soggetti politici, economici e religiosi, che si fronteggiarono nel controllo del regno.

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Chiesa di San Quirico

La chiesa medievale in muratura a vista, presenta una facciata a capanna preceduta da un portico con tre archi frontali. Si trovava originariamente fuori le mura e ospita una sagra di tradizione campestre, festeggiata il primo venerdì e sabato d’agosto, durante la quale si offre il pranzo o la cena a tutti i partecipanti.

Chiesa di Santo Stefano

Palazzo di Baldu e chiesa di S. Stefano

Recenti scavi archeologici in località Santu Stevanu hanno riportato alla luce i resti di un abitato medievale, la Villa de Sent Steva, citata nei documenti fino alla metà del XIV secolo.

L’indagine ha permesso di riconoscere un complesso edilizio, costituito da circa venti ambienti posti attorno ad un ampio cortile pentagonale, all’angolo sud-est del quale è una costruzione a pianta quadrilatera, nota come Lu palazzu di Baldu, articolata originariamente secondo tre piani e un terrazzo (per circa 10 metri di altezza complessiva), dotata di una scalinata esterna per l’accesso al piano nobile e di un basamento a scarpa.

All’interno degli edifici del villaggio si sono riconosciuti piani pavimentali realizzati con argilla battuta, ma anche mediante una sistemazione di pietre e frammenti di tegole e mattoni. È caratteristico, inoltre, l’adattamento della tessitura muraria alle rocce granitiche emergenti, in qualche caso modificate per rispettare il filo delle murature. Imponenti rocce granitiche dotate di ampie cavità proteggono il lato ovest del complesso.

Nelle costruzioni riportate in luce è possibile riconoscere abitazioni, ma anche magazzini, cucine, stalle, botteghe e impianti artigianali. L’insediamento riceveva merci da diverse aree del Mediterraneo: lo testimoniano gli oggetti di ceramica e di vetro qui ritrovati, importati, tra il XII e il XV secolo, dalla Toscana, dalla Liguria, ma anche dalla Spagna, dall’Africa settentrionale e dal Medio Oriente.

Apparteneva al complesso anche la chiesetta di S. Stefano, oggi visibile secondo le forme caratteristiche delle chiese campestri della Gallura dei secoli XVII e XVIII. È costituita da un'aula orientata, priva di abside, con copertura a doppio spiovente. L’altare in muratura ospita la statua in marmo del santo, accompagnata dall’epigrafe S. STEFANVS PHROTVS MARTIR.

L’insediamento si configura nel suo insieme come un importante centro per l’amministrazione del territorio: per questo si è ipotizzato che esso rappresentasse una delle sedi istituzionali del Giudicato di Gallura, o la residenza di uno degli altri soggetti politici, economici e religiosi, che si fronteggiarono nel controllo del regno.

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Luogosanto un paese di fiori

Installazione di Cerami artistica su parete - Cronologia 2011

Installazione parietale costituita da 300 fiori ceramici realizzati dai bambini della scuola elementare del paese guidati dai ceramisti Mauro Scassellati e Anna Canu, che iniziano una proficua collaborazione dal 1979 che li porterà a significativi riconoscimenti e alla partecipazione ad eventi nazionali e internazionali.

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Museo Diocesano e Convento Francescano

Cronologia: XIII-XVII secolo.

Nel centro storico del paese è situato un antico convento francescano risalente al XII sec. che è stato sapientemente ristrutturato e dove si localizza il Museo diocesano.

Lo spazio, sapientemente recuperato, è dotato delle più moderne tecnologie multimediali e custodisce il centro di documentazione del Medioevo in Gallura. Nelle sale espositive si possono ripercorrere tutti gli itinerari dell'antico passato di Luogosanto. Si attraversano tutte le epoche, oltre alla testimonianza religiosa degli ordini monasticocavallereschi, l'affiliazione delle tre chiese di Luogosanto all'Ordine Gerosolimitano, l'arrivo dei due eremiti Trano e Nicolao, i rapporti tra il monachesimo eremitico, quello benedettino e quello francescano, l'autorità del vescovo di Civita, l'impegno per sviluppare la pratica devozionale dei pellegrinaggi, delle elemosine, delle indulgenze, l'arrivo miracoloso della statua della Madonna, gli ex voto per grazia ricevuta, i miracoli così come evidenziato dal Condaghe di Luogosanto.

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Basilica di Nostra Signora

Cronologia: XIII secolo.

La Basilica di Nostra Signora di Luogosanto, dedicata a Maria bambina, fu costruita dai francescani nel XIII secolo e venne eretta, secondo tradizione, nel punto in cui sarebbe apparsala Madonnaa due monaci per indicar loro il punto in cui avrebbero trovato le reliquie dei santi Nicola e Trano. Costruita negli stessi anni in cui fu eseguita la Chiesa campestre dedicata a San Trano, fu elevata nel 1227 alla dignità di basilica minore da papa Onofrio III, dopo alcuni secoli venne arricchita del privilegio della Porta Santa della quale si hanno notizie, negli archivi parrocchiali, a partire dal 1700.

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28,10,0,50,1
600,600,60,2,3000,5000,25,800
90,150,1,50,12,30,50,1,70,12,1,50,1,1,1,5000
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Luogosanto - Vista da San Trano
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Attività outdoor ed escursioni in Gallura